Uno sguardo

La non autosufficienza

Il tema della non autosufficienza riguarda principalmente le categorie di persone come gli anziani e i soggetti con handicap psichici o fisici e proprio in questi giorni il governo sta elaborando modifiche legislative da approvare in finanziaria. L'assistenza che necessitano queste persone è soprattutto di tipo infermieristico, ma occorrono anche altre forme di supporto che migliorino la vita sociale di chi è in difficoltà. Appartenente a questa categoria di pazienti c'è poi un sottoinsieme di persone affette da disabilità grave, ovvero quelle persone che sono totalmente dipendenti dagli altri per poter vivere, e chiunque si trova coinvolto in un caso simile sa bene che l'assistenza pubblica è carente quanto è complessa la situazione.
Le forme di aiuto fornite dallo Stato attualmente sono mirate prevalentemente ad assistere le persone fuori dal nucleo familiare: presso centri diurni, istituti di ricovero, scuole, centri ricreativi ed altro. Questo sistema, nel quale vengono impegnate anche parecchie risorse finanziare, sono certamente molto utili per favorire l'inserimento sociale, ma bisognerebbe non dimenticare che esistono anche malati gravissimi per i quali è necessario ricevere aiuto al proprio domicilio e che non sono in grado di compiere alcuna azione primaria, perciò possono soltanto comunicare i propri bisogni a chi gli è accanto.
Nella maggior parte delle situazioni di questo tipo l'assistenza ai pazienti considerati allettati, pur se proprio così non è a patto che qualcuno li alzi dal letto, viene praticata dai propri famigliari strettamente coinvolti ed anch'essi sofferenti, poi quando il peso dell'impegno supera ogni risorsa si ricorre all'impiego di una costosa ma preziosa badante per chi può permetterselo, altrimenti ci si deve accontentare di qualche presenza infermieristica per pochissime ore pagate dalla ASL o dai Comuni.
Per la mia esperienza personale conosco perfettamente il bisogno di chi non può nemmeno grattarsi il naso da solo, tanto meno nutrirsi e lavarsi come qualsiasi individuo normodotato può compiere, inoltre vivo quotidianamente la sofferenza dei genitori e parenti preoccupati di non riuscire piu' a garantire il loro aiuto ai propri cari, perciò osservando i numeri delle persone portatrici di gravi handicap presenti in Italia, immagino bene quante famiglie e singole persone si sentano abbandonate al proprio destino sempre piu' duro. Si sente parlare spesso di vita indipendente, riforma del welfare per la non autosufficienza o progetti di assistenza mirata, tuttavia molto raramente le idee diventano fatti perchè mancano i fondi oppure manca il personale, nel frattempo le richieste di aiuto aumentano così come le promesse soprattutto politiche.
I soldi necessari a coprire interventi efficaci sulla non autosufficienza ci sarebbero se venissero eliminati gli sprechi, i favoritismi e aumentassero i controlli, poiché assistiamo sovente alla scoperta di falsi invalidi o di speculazioni nella sanità.
Riguardo il personale qualificato sarebbe invece necessario istituire corsi specialistici finalizzati piu' alla pratica, inoltre occorrerebbe organizzare ed effettuare tirocini a diretto contatto dell'assistito, dato che ogni paziente pur se affetto da patologie diffuse ha problemi soggettivi da risolvere con metodi ed azioni personalizzate.
Ad esempio molti pazienti affetti da malattie gravi possiedono una sensibilità corporea ed una percezione del dolore totale, se non superiore alla norma, perciò nelle manovre da svolgere sui loro fisici occorre una delicatezza enorme ed una precisione millimetrica che si possono raggiungere solo con molta pratica, ma soprattutto seguendo le istruzioni del malato in cura o di chi già da tempo lo assiste. Quando poi ci sono anche problemi di comunicazione, come problemi di fonazione o di linguaggio, bisogna imparare a comprendere anche i piu' piccoli segnali o movimenti che un paziente compie per chiedere aiuto.
E' dunque indispensabile una pianificazione dell'assistenza ai veri non autosufficienti con la collaborazione delle strutture sanitarie, accademiche ed amministrative locali, ma senza dubbio è importantissimo l'interessamento politico per assegnare fondi e stabilire norme. Naturalmente la condizione primaria è l'ascolto e la considerazione dei pazienti, di chi per sopravvivere non può contare sul proprio corpo ma solo sulla propria mente cosciente del dolore, del bisogno, dell'affetto di chi lo aiuta a vivere anche serenamente. Mi auspico quindi che ministri, senatori e parlamentari in questa o in prossime occasioni, prendano decisioni utili e diano almeno segnali di attenzione a problemi seri come purtroppo sempre meno accade.